La sindrome di Sjogren è una malattia del connettivo caratterizzata da secchezza delle congiuntive, secchezza della mucosa della bocca e ingrandimento delle ghiandole salivari. Si tratta di una infiammazione delle ghiandole salivari e lacrimali su base autoimmunitaria e spesso si ritrova associata ad altre manifestazioni infiammatorie riferibili a malattie del connettivo, quali, ad es., l’artrite reumatoide o la sclerodermia. E’ più spesso frequente nelle donne e predilige l’età adulta (cinquanta/sessanta anni). I portatori di sindrome di Sjogren possono andare incontro a manifestazioni polmonari quali la polmonite interstiziale linfocitaria, la pleurite, tracheite, bronchite. Per fare la diagnosi sono di aiuto la presenza di anticorpi (SSA e SSB) caratteristici della malattia, oltre ai sintomi lamentati dal paziente che sono abbastanza tipici. I sintomi della malattia sono caratteristici: secchezza della bocca, degli occhi e della pelle; infiammazione della ghiandola parotide; sintomi polmonari; sintomi correlati alla cute; sintomi neurologici. Inoltre vi possono essere sintomi determinati dalla presenza di altre malattie del connettivo non raramente associate alla sindrome di Sjogren. I sintomi polmonari, quando presenti (possono manifestarsi in quasi la metà dei pazienti), comprendono tosse dovuta all’infiammazione tracheobronchiale, inoltre vi possono essere i sintomi delle broncopolmoniti, frequenti nei malati di sindrome di Sjogren. Con la comparsa della fibrosi polmonare può presentarsi la difficoltà alla respirazione (dispnea da sforzo). La terapia è largamente sintomatica. Inoltre in questa malattia occorre una continua sorveglianza per la possibilità che si manifesti un linfoma, anche a localizzazione polmonare. L’evoluzione della malattia è variabile, come avviene per le altre connettivopatie. A volte il decorso può essere rapido, anche a carico della componente respiratoria. In alcuni casi le manifestazioni respiratorie possono divenire preminenti rispetto agli altri disturbi.