Come e’ ovvio, qualsiasi procedura medica, anche la piu’ banale, presenta un potenziale rischio di complicanze, piu’ o meno gravi, che comunque viene giudicato relativamente basso nel momento in cui la procedura viene proposta. Non le si puo’ dire quindi che il rischio e’ nullo. L’ablazione non e’ poi unica; data la sua eta’, immagino che la procedura sia stata proposta per una tachicardia parossistica sopraventricolare. In questo caso, la procedura e’ diventata oggi molto diffusa e quindi i centri sono sempre piu’ “bravi”, per cui i rischi sono sempre inferiori. I rischi sono piu’ che altro collegati al punto di accesso venoso (ematoma, pneumotorace…).