Gentile utente,
mi permetta una breve premessa: mi capita di osservare - spesso - che quando si ha un problema da risolvere, si confidi in modo determinante alle informazioni presenti nella rete internet; avendo così modo di "costruirsi" un responso ad uso e consumo delle nostre ansie.
Secondo me, il caso da lei proposto richiede maggiore attenzione e considerazione.
Credo sia opportuno considerare la vicenda innanzitutto da un punto di vista medico e neurologico e poi, nel caso siano del tutto escluse delle evidenze mediche, fare altre ipotesi.
A me sembra che - pur ritenendo il problema di modesta entità (secondo una mia ipotesi da avvalorare) - l'attuale stato di salute di suo figlio non sia stato adeguatamente delineato da un punto di vista clinico. In effetti sarebbe opportuna una anamnesi e una diagnosi suffragata da opportuni strumenti diagnostici.
E' vero che ognuno di noi preferirebbe avere, con urgenza, delle soluzioni; ritengo però fondamentale inquadrare con maggiore attenzione il problema... le soluzioni le possiamo ipotizzare soltanto dopo.
Resto a sua disposizione e, se lo riterrà opportuno, non esiti a contattarmi telefonicamente.