La malattia di Parkinson è una malattia relativamente frequente (in Italia circa 100.000 persone, 1,5-2 ogni 1000) causata dalla progressiva degenerazione delle cellule nervose nella sostanza nera, una struttura cerebrale che fa parte dei gangli della base.
I neuroni della sostanza nera sono interconnessi con gli altri centri nervosi preposti alla regolazione dei movimenti rilasciando un neurotrasmettitore, la dopamina.
Quando questi neuroni degenerano non producono più dopamina, provocando la perdita di un adeguato controllo sulle altre strutture nervose.
La diagnosi di m. di Parkinson è clinica ed è basata sul riconoscimento dei sintomi:
-bradicinesia (lentezza nell’eseguire un movimento)
-rigidità (aumento del tono muscolare)
-tremore a riposo
-instabilità posturale
I farmaci disponibili (cosiddetti "dopaminergici") sono efficaci, ma sintomatici: consentono infatti di controllare i sintomi, ma non la progressione della malattia.
Casi selezionati possono oggi essere trattati con tecniche di chirurgia stereotassica.
In un futuro prossimo, l'impiego di cellule staminali molto probabilmente consentirà di ottenere una cura efficace e durevole dei pazienti affetti da m. di Parkinson.
(Pasqualino De Marinis)