Le epatiti “virali” si suddividono, fondamentalmente, in vari tipi che prendono il nome dalle lettere dell’alfabeto: A, B, C, D, E, F, G. Esse si trasmettono in maniera differente, ma sostanzialmente o attraverso la via enterale (orale e fecale) per quanto riguarda le epatiti A ed E, o attraverso la via parenterale (prevalentemente sangue) per le epatiti B, C, D, F, G. La differenza principale tra le epatiti A, B e C consiste nel fatto che mentre l’epatite A non cronicizza mai, la altre due forme di epatite possono cronicizzare. Pertanto la cura utilizzata per l’epatite A è solo di supporto, nell’attesa che avvenga la spontanea guarigione. La terapia invece delle altre due forme, nella fase di cronicizzazione, prevede l’uso di farmaci antivirali, quali l’interferone associato alla ribavirina (per l’epatite C) o l’interferone da solo o la lamivudina (per l’epatite B).