Gentile Monica, la questione che lei pone è molto più complessa di quanto possa sembrare, considerati i repentini cambiamenti socio-culturali a cui le persone ed in particolar modo i giovani sono sottoposti. E il mestiere di genitore non è affatto semplice.
Entro nel merito delle sue richieste.
Intanto mi permetta una domanda: da cosa percepisce che sua figlia è combattuta?
Forse il problema non è nessuno, forse Laura sta solo facendo quelle esperienze che un giorno le permetteranno di fare le scelte più opportune per la sua vita. O forse si sta adeguando a quelle che crede essere le mode giovanili di questo tempo.
Quello che sembra emergere da ciò che scrive è che ci sono due visioni diverse della sfera dell'affettività, la sua e quella di Laura.
Come e se aiutarla? Provi ad accogliere i racconti di sua figlia con la CURIOSITA' di chi vuole comprendere un modo di approcciarsi alla vita sentimentale diverso dal suo e nello stesso tempo ad esprimere a Laura la sua visione della questione.
Una volta i genitori usavano iniziare i propri racconti con: "ai miei tempi..."
E in futuro semmai sua figlia dovesse manifestare sofferenza nei legami sentimentali non escluda la possibilità di suggerirle di ricorrere ad un aiuto specialistico.
Spero di esserle stato d'aiuto e mi scriva qualora ne dovesse sentire la necessità
Un saluto
dr. Massimo Esposito
Psicologo/Psicoterapeuta Roma