Buongiorno, ho 30 anni non assumo alcun tipo di farmaco e soffro di lichen scleratrofico da diversi anni. Tutto iniziò a settembre 2017 con forti rossore e bruciore a entrambi gli occhi risoltosi spontaneamente dopo diversi mesi senza terapia farmacologica. Da Gennaio 2018 forte stanchezza e linfoadenopatia cervicale, ascellare, intercostale e inguinale ora regredita a distanza di circa 6-7 mesi permane linfonodo cervicale dx e inguinale dx che tendono a gonfiarsi e sgonfiarsi. Eseguo molti esami, sia a livello infettivo che parassitologico ma senza nessuna anomalia. A livello Reumatologico ne eseguo altri senza trovare nulla di alterato. Schirmer test positivo, atralgie, occhi e bocca secca. Mi reco a Siena dove lo specialista si orienta per Sindrome di Sjogren e mi consiglia di eseguire: Ecografia delle ghiande salivari (negativa), Calprotectina (nella norma), HLA locus B dalla quale esco sensibile a locus B7 e B35, ENA Blotting (Negativo). Allora mi prescrive biopsia delle ghiandole salivari minori che riporta: Frammento riferibile a ghiandola salivare minore con infiltrati linfocitari focali e diffusi. Atrofia acinare, fibrosi interstiziale ed ectasie duttali. Focus score: 1; grado 3 di chisholm e mason. Numero di plasmacellule igg4-positive <10/hpf, ratio igg4/igg <40%. Immunoistochimica: igg, igg4 Snomed: t-61000 m-43000 Il risultato della biopsia è compatibile con la diagnosi di Sindrome di Sjogren nonostante a livello ematico non vi siano valori anticorporali alterati?. Grazie per l'attenzione Cordialmente
Caro signore l’esame bioptico è il Gold standard (test di riferimento) per la diagnosi. Quindi la diagnosi è corretta, se ha dubbi si faccia dare il vetrini dall’ anatomo patologo e condulti in altro Reumatologo. Cordiali saluti