Il mio quesito è questo: è possibile che esista una correlazione tra la presenza del virus hcv e la quiescenza del morbo di crohn? Lo chiedo perché mi sembra tutto strano, a cominciare dalla quiescenza senza ausilio di terapie. Ho 55 anni ed ebbi una quiescenza di 17 anni che si interruppe proprio con la terapia per hcv. Nel 2004, dopo sole tre settimane di peghilato azzerai il virus. Nel momento dell'azzeramento del virus ebbi una violenta recidiva, dopo 17 anni e tornai sotto i ferri.
Ho chiesto diversi pareri medici, chi mi dice che il tutto sia stato causato dall'interferone e chi mi dice (tra cui anche un paio di epatologi di fama) che in effetti potrebbe esserci una sorta di equilibrio provocato dal virus che, abbassando le difese immunitarie, creerebbe una sorta di immunomodulazione indotta, visto che sul crohn è altamente probabile che ci sia un'esagerata risposta immunitaria. A tutti i gastoenterologi fa infatti un po' "specie" la mia situazione, cioè niente crohn senza ausilio di terapie, tutti quanti mi dicono che è scientificamente molto raro trovare pazienti come me.
Ora ci sono le nuove terapie con inibitori della proteasi ma ho un po' di remore a fare la terapia. Mi è stato anche consigliato di evitare eradicamenti del virus fintanto che non sia strettamente necessario, magari in caso di evoluzione su un certo livello. Mi dica se è un consiglio giusto, per cortesia, ho davvero bisogno di saperlo, perchèuna recidiva del crohn sarebbe un disastro, sono stato operato già 10 volte, ora sono quiescente da 12 anni e senza terapie, non vorrei riprendere il calvario. I miei dati sui controlli fatti negli anni: Fibroscan, sempre tra 6,4 e 7,2 da 10 anni, ecografia nella norma, got 24, gpt 50 e ggt 50. Alfafetoproteina nella norma e tutto il resto nella norma. Grazie per eventuale risposta
Non posso esserle utile, non avendo una competenza sufficientemente approfondita in questo ambito.