Gent.ma sig.ra,
E' totalmente errata la logica che lei mi ha riferito. Non esiste la cosiddetta crisi ipertensiva, ma esiste l'emergenza ipertensiva che si realizza sempre (dico sempre) con un danno d'organo che lei non ha avuto (la cefalea emicranica non è danno d'organo!).
La logica da seguire è: Lutto, stato emicranico (cefalea pulsante), incremento dello stato ansioso (che cosa mi sta succedendo) tra cui incremento dei valori pressori (conseguenza dello stato di preoccupazione, di frustrazione, ecc., legate al lutto).
Che fare?
Assolutamente non assumere antiipertensivi specie al bisogno, ma curare lo stato emicranico con non assumere eventuali formaggi, crema, cioccolato, estrogeni, ecc. e se dovesse proseguire assumere gocce di novalgina (ad esempio XX gocce al bisogno). Per quanto concerne la novalgina io non la conosco, ovviamente lo chieda al suo medico se può prendere il prodotto.
Una volta ridotta l'emicrania vedrà che le cose miglioreranno e se dovesse persistere lo stato di agitazione/ansia chieda al suo medico per un breve periodo un blando antidepressivo per uno- tre mesi.
Un saluto
prof. Claudio Di Veroli