Professore buonasera, desidero fare qualche domanda. Mia moglie lavora presso una industria che produce un antibiotico da 10 anni. Da qualche tempo, dopo il turno di lavoro, accusa spesso una strana forma di raucedine e intasamento nasale e mal di testa. Un otorino tempo fa, diagnostica una probabile allergia crociata e prescrive cortisone (a basso dosaggio) per via nasale da utilizzare occasionalmente. La cura effettivamente pare avere funzionato (tranne per il mal di testa), ed ha migliorato la vita lavorativa. Oggi ,in seguito ad una prescrizione medita (odontoiatra), ha smesso un antibiotico per via orale ed ha assunto altro farmaco (tra l'atro prodotto nell'azienda dove lavora) per via intramuscolo. Ha subito manifestato sintomi di tosse persistente, difficoltà a respirare e prurito, oltre che gonfiore in varie parti del corpo. Recata in ospedale gli iniettano con flebo cortisone e protettori per lo stomaco.
Ora le chiedo: - visto che nel lavoro è a contatto con tale farmaco, quali accertamenti deve fare per verificare o dimostrare che può continuare a lavorare nello stesso posto? -come escludere che il contatto e le inalazioni di polveri in ambiente (classe C e B) non possano causare altri problemi? - c'è stata interferenza con i due farmaci utilizzati, e come accertarlo? -ci sono cure per eliminare o ridurre questa eventuale allergia? -dove posso recarmi per gli esami o le cure?
Grazie
Risposta del medico
GIUSEPPE CRUPI
Gentile sigre,
sua moglie potrebbe essersi sensibilizzata ai farmaci durante l'attività lavorativa.
Dovrebbe pertanto sottoporsi ad esame allergologico presso un Centro esperto di allergia ai farmaci
Cordiali saluti
Prof. D. Schiavino