Si può ottenere una regressione dell’aumento della mediante vari farmaci induttori enzimatici (glutetimide, clorciclizina, barbiturici non ipnotici) e, più comunemente, con il fenobarbitale o il gardenale. Tuttavia, l’uso di questi farmaci, oltre a non portare nessun beneficio, provoca effetti collaterali soggettivi spiacevoli e anche dannosi, potendo interferire sul metabolismo di altri farmaci. Il trattamento con fenobarbitale riduce l'attenzione e allunga il tempo dei riflessi. Pertanto è necessario evitare di condurre autoveicoli o di svolgere attività che richiedono integrità di vigilanza per la loro pericolosità. In alcuni soggetti possono manifestarsi raramente: eccitazione, agitazione e delirio. Inoltre può causare sedazione e confusione mentale, soprattutto negli anziani, e a seguito della somministrazione di dosaggi elevati. Si possono avere manifestazioni allergiche cutanee, nonché sono stati riportati casi rari di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell).