La sua condizione sembra essere quella di un soggetto infetto da virus epatitico C con valori alterati di aminotrnasferasi. Si rileva anche che vi è stato un contatto col virus dell’epatite B, testimoniato dalla presenza di anticorpi anti-HBs/anti-HBc/anti-Hbe. Tuttavia questa infezione è stata superata dal suo organismo senza particolari problemi ed ora permane solo la presenza di anticorpi protettivi, cioè è immunizzato verso il virus B dell’epatite. Per quanto riguarda invece l’epatite C è necessario, prima di tutto che esegua il test HCV-RNA qualitativo, che dimostri la reale presenza del virus C in fase replicativa attiva in circolo. Contemporaneamente è utile verificare anche il genotipo di HCV. Quest’ultimo infatti rappresenta un utile elemento per valutare la probabilità di risposta ad un eventuale trattamento con interferone e ribavirina. Il programma successivo sarà quello di sottoporla ad esame ecografico addominale ed a controllo mensile per un periodo di 4-6 mesi delle aminotransferasi, seguito da una valutazione sulla opportunità di effettuare una biopsia epatica ed un ciclo di terapia con IFN e RBV.