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Esperto Risponde

Dal 1987 prendo verapamil per prevenire tpsv. nel

Dal 1987 prendo Verapamil per prevenire TPSV. Nel tempo, sotto controllo medico ho ridotto la dose da 360 a 240 mg/dì, migliorando via via la qualità della vita. Attualmente la TPSV si presenta alcune volte al mese ma dura solo pochi secondi/minuti a frequenza ridotta, mentre nei primi anni quando scattava dovevo andare al pronto soccorso per farla cessare. Ho ancora qualche fastidio che rientra in quelli causati dal Verapamil. Ora la domanda: E'possibile che possa ancora ridurre la dose? Lo scenario di cui sopra, è tipico per chi soffre di TPSV? Le risultano casi in cui è stato possibile sospendere la cura? Grazie.
Risposta del medico
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La frequenza degli episodi di TPSV (alcuni al mese, anche se di breve durata) indica che il risultato della terapia non è ottimale e che non è quindi consigliabile ridurre la dose di Verapamil. L’evoluzione nel tempo degli episodi (riduzione della durata) da lei osservata non è infrequente e talvolta si associa anche a riduzione dl numero degli episodi. Naturalmente è difficile nella evoluzione clinica separare l’effetto dei farmaci dall’eventuale involuzione della componente anatomofunzionale. La sospensione della terapia farmacologica è possibile quando si ricorra alla terapia elettrica (ablazione transcatetere) che però presuppone uno studio elettrofisiologico e l’identificazione delle vie elettriche coinvolte. Il suo caso non è da terapia elettrica. Per quanto riguarda i farmaci alternativi al Verapamil, se non esiste una patologia cardiaca organica con compromissione della funzione ventricolare sinistra possono essere utilizzati la Flecainide o il Propafenone.Consulti il suo cardiologo per l’eventuale modifica della terapia.
Risposto il: 25 Giugno 2004