Buonasera, ho 44 anni e scrivo per mio padre. Da due anni circa ha problemi di memoria a breve termine, premetto che mio padre 73anni, ha preso per 20 anni con l'appoggio del medico di base, lorazepam 2,5 per gestire un po' l'ansia. Ora, da due anni, cedendo fosse responsabile della memoria a breve termine, lo psichiatra gli ha dimezzato lorazepam che prende solo la sera per dormire, sostituendolo al giorno con trittico 75 mg suddiviso in 5 pezzi da 25 mg e escitalopram 20 mg 1 al giorno. Inutile dire che è peggiorato, ha perso l'entusiasmo di uscire e vuole stare a casa, prima andava ovunque, si lamenta da un anno di un mal di denti strano nonostante il dentista abbia fatto di tutto, mal di denti che si calma solo se prende lorazepam. Ha perso pure l'entusiasmo di giocare il lotto, piccolo passatempo che aveva spendendo pochi euro. Quando guida ho notato invece che è molto attento, esperto come sempre, lucido. A casa si gestisce ma non ricorda quando ha preso il farmaco, mi chiede più volte che giorno è, mi legge più volte le stesse cose o me le racconta più volte, ha difficoltà a ricordare che giorno è e spesso confonde i sogni che fa quando dorme, con la realtà. ( Ho sempre dato e do tuttora la colpa al maledetto lorazepam) È sempre stato ipocondriaco, da anni si misura sempre la pressione e se è alta o troppo bassa va in crisi e non si calma a misurarla finché non si normalizza. Tornando al suo pseudo psichiatra,tra lockdown e restrizioni, ha smesso di occuparsi di mio padre come si deve e cmq anche lui risultato inesperto considerando che lo rimproverava quando dimenticava un'appuntamento. Assurdo, soffre di memoria a breve termine e lo rimprovera? Follia! Così ho deciso di non portarlo più da lui.
L'ho portato da due neurologi che mi sono apparsi incapaci, scaricando il compito allo psichiatra, l'ho portato da un geriatra e anche lui, a parte sgarbato, mi è apparso inesperto e ha scaricato tutto allo psichiatra. Ora non so se il problema di memoria a breve termine è colpa della depressione che dicono lui abbia o di un inizio di demenza senile. Gli ho fatto fare una tac dove nessun medico mi è apparso allarmato, cmq micro ischemie ci sono. Gli esami del sangue tutto a posto solo come spesso accade vitamina d bassa e folina bassa, ecografia di un anno fa un po' di steatosi e un inizio di ipertrofia alla prostata, ma se non sono io a chiedere al medico cosa fare, lui dice sempre che è tutto normale. Mi sento sola e non so come aiutare mio padre. Ho già mia madre depressa e sempre a letto, vorrei riavere mio padre più gioioso, con meno problemi di memoria e di nuovo capace di affrontare la vita come prima. Ora è tutto sulle mie spalle e va bene anche così ma non voglio che mio padre soffra di demenza e spero sia veramente depressione perché possiamo combatterla. Abito in provincia di Cuneo e vorrei un medico Umano che mi dica come aiutare mio padre. Aiutatemi vi prego.
Buongiorno,
capisco che la situazione di Suo padre possa essere difficile e che Lei stia cercando di trovare una soluzione per aiutarlo.
La perdita di memoria a breve termine e i problemi cognitivi possono essere causati da una serie di fattori, tra cui la depressione e la demenza. Anche l'uso prolungato di benzodiazepine come il lorazepam, come sembra sia stato il caso di Suo padre, può contribuire alla perdita di memoria.
È importante che Suo padre venga valutato da un medico esperto in malattie neurologiche e/o psichiatriche per capire meglio la causa dei suoi problemi di memoria e ansia. Potrebbe essere utile cercare un centro specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi cognitivi e delle demenze, dove Suo padre potrebbe sottoporsi a una valutazione più approfondita, tra cui esami neuropsicologici e di imaging cerebrale, come la risonanza magnetica nucleare o RMN. Le consiglierei un centro ospedaliero e non uno specialista non ospedaliero.
Inoltre, la vitamina D bassa e la folina bassa potrebbero essere correlate ai suoi sintomi e potrebbe essere utile discuterne con un medico per capire se una supplementazione potrebbe aiutare.
Infine, è importante che Lei prenda cura di sé stessa e cerchi supporto, ad esempio attraverso una consulenza psicologica o un gruppo di sostegno. Il prendersi cura di una persona cara con problemi cronici di salute mentale può essere molto impegnativo e causa di stress e per questo può essere utile avere un supporto esterno per gestire il carico emotivo e le preoccupazioni.
Un cordiale saluto
Federico Baranzini