Salve a tutti, mio padre è sempre stato abituato a bersi quei 4-5 bicchieri di vino al giorno, fino a che ebbe un incidente a lavoro in cui si ruppe il braccio, da quel momento il vino ha iniziato a fargli male e abbiamo capito che doveva per forza diminuire la quantità d'assunzione durante il giorno. Abbiamo iniziato a dargli meno vino ed annacquato. Ma ieri lo abbiamo scoperto che si nascondeva il vino. Dopo l'incidente che ha avuto a lavoro non è più lo stesso uomo di prima e adesso io, mia madre e mia sorella viviamo ogni giorno preoccupandoci per lui e controllandolo che non assuma ulteriori quantità. Ma purtroppo riesce comunque a bere e noi ce ne accorgiamo perché è sempre in divano che dorme o perché non parla come parlerebbe normalmente e fa fatica ad alzarsi per mangiare.
Volevo chiedere a voi come è meglio comportarsi in queste situazioni visto che nessuno della famiglia ha intenzione di mandarlo ad un centro per disintossicarsi. Volevo ringraziare chi ha letto e chi cercherà anche solo di aiutarmi a risolvere questo problema. Grazie
Mancano elementi fondamentali per fornire una risposta esauriente (età, lavoro, ecc.). Salta all'occhio il vostro accudimento che è simmetrico al lasciarsi andare di suo padre. Pur comprensibile la vostra preoccupazione, l'eccessivo controllo che cercate di attuare di fatto paradossalmente favorisce l'atteggiamento depressivo di suo padre. Senza un suo coinvolgimento diretto, senza una sua responsabilizzazione, è difficile tentare di aiutarlo. Tantomeno a portarlo da qualche collega ad affrontare seriamente il da farsi.
Qualcuno che ha credibilità agli occhi di suo padre (il medico, un parente, un amico, ecc.) deve parlargli con fermezza, mostrandogli tutta la comprensione possibile, per convincerlo ad affrontare di petto i suoi problemi (l'alcool è evidentemente un modo per "affogare" il dolore psichico). Parlatene in famiglia, perché l'attuale modalità appare sterile per superare il problema. Disponibile ad altri chiarimenti, faccio i migliori auguri per un buon futuro.