Tutto sommato le variazioni della frazione di eiezione (FE) nei tre esami sono di appena un 10% al massimo, e si deve tenere presente che la valutazione della FE è soggetta ad una certa variabilità sia interosservatore (cioè tra diversi ecocardiografisti) sia interoperatore (cioè lo stesso ecocardiografista che esegue un esame più volte). La FE calcolata con la scintigrafia è di solito più alta, ma siccome quello che interessa è seguire nel tempo il comportamento di questo parametro, il consiglio migliore è quello di farlo con l’eco (meno invasivo della scintigrafia) e con lo stesso operatore.