Dopo due episodi di tromboembolia polmonare (Il primo riconosciuto a posteriori) e nonostante i ripetuti controlli annuali cardiologici, mi è stato finalmente riscontrato, grazie alla bravura di un cardiologo pediatra, un grosso
Aneurisma interatriale plurifenestrato e con shunt bidirezionale. Il 1 Marzo 2006 Sono stata sottoposta a chiusura del difetto per via
Emodinamica e mi è stato inserito un amplatzer di 35 mm, in quanto il "foro" principale aveva un diametro di 2 cm. Prima dell'intervento soffrivo di forti
Extrasistole ventricolari che sono rimaste tali e quali anche dopo l'intervento, non consentendomi di riprendere una vita normale e tenendomi lontana dal lavoro. Ora sono in cura da un paio di giorni con Inderal 40 mg, un betabloccante, un quarto di pastiglia due volte al giorno (e portabili a tre volte al giorno se tollerate), che pero' mi causa capogiri, sudorazioni e malessere generale. Le extrasistole sono diminuite di frequenza e intensità ma io continuo a sentirmi "cardiopatica". C'è speranza che con questa cura possano definitivamente passare o saro' costretta a prendere tale tipo di farmaci per sempre? E come ovviare agli effetti collaterali nonostante la bassa dose assegnatami? E se non passassero naturalmente è prevista l'ablazione del nodo seno atriale? Ripeto che sono extrasistoli molto invalidanti anche se non frequentissime come numero totale (56/die circa) ma molto percepite ed intense.