La Colestasi Intraepatica Gravidica (CIG) è una complicanza gravidica assai frequent, con una frequenza che varia tra 1 e 10 ogni 10.000 gravidanze. Questa differenza piuò essere almeno in parte dovuta alla diversità dei criteri diagnostici: se cioè questa diagnosi viene posta anche in donne che presentano solo prurito, o solo in quelle che manifestano una situazione clinica di colestasi più conclamata.
Frequentemente si ripresenta in gravidanze successive o se la donna assume contraccettivi- frequentemente si manifesta in più donne consanguinee: questo rilievo, e il fatto che la colestasi gravidica è più frequente nelle popolazioni scandinava, boliviana e cilena hanno fatto supporre, già da molto tempo un’ eziologia congenita. Recentemente alcune osservazioni hanno indicato come causa una modificazione del gene MDR3.
Clinicamente, compare quasi sempre nel terzo trimestre della gravidanza. Il primo sintomo accusato dalla paziente è il prurito, che può rimanere l’unico sintomo o, più spesso, essere seguito, dopo una o due settimane, da subittero o da ittero.
Tra i parametri ematologici, si ha - netto aumento della colalemia; ad esso si associa spesso un aumento della bilirubinemia, che generalmente non supera i 6 mg/dl, con prevalenza della quota coniugata. fosfatasi alcalina totale: aumenta in modo più spiccato di quanto avviene fisiologicamente in gravidanza, ma il suo significato deve essere comprovato dal dosaggio dell’isoenzima epatico.
- transaminasi: aumentano moderatamente nell’80-90% delle pazienti.
Non si ha invece un aumento rilevante della g-GT, probabilmente per interferenza, non sappiamo se fisiopatogenetica o laboratoristica, esercitata da ormoni sessuali femminili .
Per quanto riguarda l’esito della gravidanza, si ha frequentemente parto prematuro e/o sofferenza fetale, che può imporre l’esecuzione di un parto cesareo.
Nella madre si ha frequentemente emorragia uterina, specialmente se vi è stata una coagulazione intravascolare disseminata, come si ha frequentemente nelle complicanze gravidiche, e/o non si è somministrata vitamina K per via parenterale
La colestasi gravidica scompare nell’àmbito delle prime due settimane dopo il parto. Le consigliamo, nal Lazio, di rivolgersi presso la Gastroneterologiadell’Università di Roma, diretta dal Prof O. Raggio.