E' ormai circa un anno che la mia
Pressione arteriosa raramente si abbassa sotto 140/90, a volte raggiunge persino 170/100. Ciò vuol dire inequivocabilmente che debbo ritenermi un iperteso attualmente. I miei genitori stanno bene e non lo sono. Io, però, nonostante sia uno sportivo, non fumi e consumi poco alcool, devo ammettere di essermi deciso solo da pochi giorni a smettere di usare integratori alimentari, leciti e venduti nei negozi sportivi e di Fitness Nutrition, ma contenenti, ritengo, sostanze eccitanti quali la sinefrina che ho notato avere l'effetto di mantenermi mentalmente e fisicamente più brillante, ma di incrementare la mia frequenza cardiaca da 60 bat./min. a riposo, com'era stabilmente quando ero allenato in precedenza (persino 40-50 a volte), a 80/90 com'è attualmente nonostante io sia ancora allenato. Ai controlli Ecocardiografici/Elettrocardiografici non risultano alterazioni preoccupanti. Nè a reni..., fegato..., nè allo screening funzionale ematologico. Ad ogni modo la tachicardia notturna, con chiara percezione inoltre dell'aumentato inotropismo (palpitazioni...), assieme a qualche mal di testa diurno (ipertensione!?), mi hanno preoccupato al punto tale da farmi pentire e recedere da tale pratica alimentare (gli incubi peggiori e non così poco realistici essendo, nel mio caso, l'
Ictus emorragico e l'infarto miocardico).
So che non siamo in grado di asserire se, nel mio apparato cardiovascolare, modificazioni irreversibili (e ovviamente mi auguro l'opposto) si siano già determinate (in questo anno abbondante di pratiche malsane...) con il male minore che sarebbe l'alterazione del trend genetico della mia pressione arteriosa che, destinato magari ad essere normale, si ritrova a farmi vivere, oggi, ad un regime ipertensivo, comunque in qualche modo eventulamente controllabile farmacologicamente (male solo minore, ma decisamente male). La domanda è: dovendo scegliere un singolo farmaco antipertensivo, magari ad un dosaggio dimezzato, per aiutare la mia pressione a normalizzarsi, nell'attesa che eventualmente lo squilibrio da me indotto receda (spero), quale consigliereste?
Ho già provato con il betabloccante non selettivo capostipite, il propanololo, che tra l'altro mi ha anche aiutato per i miei tremori ad alta frequenza (altro effetto deleterio...), ma ho accusato molta
Sonnolenza e stanchezza a causa del suo effetto deprimente... pur compensando tachicardia ed ipertensione già con 20 mg./die in due dosi... Devo confermarlo o posso considerare un altro betabloccante selettivo od un ACE-inibitore per esempio, che è anche cardioprotettore...? Attendere di capire quanto la sola sospensione degli integratori sopracitati possa restituirmi una "normalità", trascorsi già 10 giorni, non mi sembra più la soluzione ideale, visto che più che la stanchezza e la sonnolenza (dato che mi ero abituato a stimolanti) ed un piccolo abbassamento pressorio, non ho registrato, sinora... avendo ancora palpitazioni notturne... Caso un pò complicato e particolare vissuto e proposto dal sottoscritto, (medico..., ahimè) che può, ritengo, essere esemplificativo per molti... Grazie.