Esistono fondamentalmente due metodi per valutare l’assorbimento di alcol nell’organismo: 1) l’alcolemia, che serve a misurare la concentrazione di alcol nel sangue in mg per 100 ml di sangue; 2) tecniche spirometriche, che sono utili in caso di urgenze basate sulla proporzione costante che esiste tra la concentrazione di alcol presente nel respiro e quella ematica in rapporto di 2100 a 1. Per deteminare il tasso alcolico è sufficiente moltiplicare la quantità di alcol nel respiro per 2100. Si tratta dunque di tecniche non invasive che vanno dalle variazioni di colore del fiato immesso all’interno di un palloncino attraverso un reagente chimico, all’uso di apparecchi elettronici (etilometro). L’alcol contenuto nel respiro è quello non metabolizzato ed in fase di eliminazione attraverso i polmoni. Tale esame viene influenzato dalla presenza nel cavo orale di alcol (attendere almeno 15 minuti dall’ultima ingestione di alcol) nonché dal fumo (attendere anche in questo caso almeno 5 minuti) e dalle patologie respiratorie, asma inclusa (non eseguire il test in fase di acuzie della malattia). Bisogna infatti evitare che il soggetto respiri in maniera irregolare e concitata poco prima o durante il test. Una inspirazione ed espirazione profonda e ripetuta dà origine ad iperventilazione, che potrebbe causare una momentanea riduzione della concentrazione di alcol nell’aria espirata.