Gentile Utente
l’American College of Cardiology riassume lo stato dell’arte in un recente lavoro. Le interazioni riportate in tabella hanno diversi gradi di evidenza. Si passa dalla scarsa documentazione del rischio di allungamento dell’intervallo QT in pazienti che assumono echinacea e amiodarone, non confermato da una recente revisione sistematica che passa al setaccio tutte le interazioni di sei erbe tra cui l’echinacea, ai molti case report che documentano come l’associazione tra gingko e anticoagulanti o antiaggreganti comporti un serio rischio di sanguinamento, non confermato anch’esso però da studi clinici. La stessa revisione non conferma, inoltre, l’aumento di sanguinamento da Serenoa repens e aglio in pazienti che assumono antiaggreganti e anticoagulanti.
Ci troviamo su un terreno in cui le prove sono poche e a volte contrastanti. Vale la pena per prima cosa di mantenere un dialogo con i pazienti in trattamento cronico con farmaci cardiovascolari sull’uso di altri prodotti naturali a base di erbe e non solo (anche gli omega-3 presenti nell’olio di pesce sono associati a un aumento del rischio emorragico ). Un’indagine condotta negli Stati Uniti qualche anno fa ha rilevato che il 40% degli intervistati credeva che assumere i farmaci prescritti dal medico insieme a prodotti naturali garantisse una maggiore efficacia rispetto all’assunzione separata. Contribuire a non far nascere queste false illusioni è un dovere di ogni operatore sanitario.
www.farmacovigilanza.eu/it/node/124
Erbe Farmaci Interazione potenziale
Echinacea Amiodarone Aumento intervallo QT
Statine Aumento rischio epatotossicità
In un altro studio http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2856051/ è stato messa in evidenza la possibilità che l'echinacea riduci la concentrazione plasmatica del warfarin.
Quindi le consiglio di rivolgersi al suo cardiologo di fiducia prima di intraprendere qualsiasi terapia sistemica e monitorare INR frequentemente.
Distinti saluti
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