Il farmaco di cui lei parla, come la maggior parte di quelli impiegati oggi, non è in uso da 30-40 anni, quindi non ci sono dati riguardanti l’uso nell’uomo per periodi così lunghi. Però la sperimentazione sull’animale, che di solito precede quella sull’uomo e che viene condotta su animali con vita moto più breve di quella dell’uomo (ad esempio il topo o il ratto), deve aver dato risultati favorevoli se il farmaco è poi stato usato nell’uomo.