Qualsiasi farmaco può determinare danni al fegato, dal momento che questo è l'organo principalmente coinvolto nei processi di trasformazione ed eliminazione dei farmaci.
Fatta questa premessa, si può dire che:
1. l'isotretinoina può dare danno epatico. Infatti, è consigliato controllare i tests di funzionalità epatica prima di cominciare, un mese dopo l'inizio ed ogni tre mesi;
2. il paracetamolo può determinare grave epatotossicità (necrosi ed epatite acuta) solo se ingerito in dosi superiori al normale, ad esempio a scopo suicida;
3. gli antidepressivi triciclici, come la clomipramina, possono determinare danno epatico attraverso un meccanismo dose-indipendente, probabilmente di natura immuno-allergica. Nella maggioranza dei casi, tale danno si manifesta con alterazione dei cosiddetti indici di colestasi, rappresentati dalla fosfatasi alcalina e dalla GGT, ed è reversibile alla sospensione del farmaco.