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Esperto Risponde

episodi prelipotimici da ipertono vagale

Gentile Dottore,le pongo questa domanda che credo sia correlata al nervo vago.Sono una donna adulta ma da sempre ogni volta che devo fare un prelievo del sangue (o un’iniezione in generale) vado in crisi, mi agito molto (ma non è paura del dolore) e successivamente devo stare sdraiata perché altrimenti svengo, divento bianca in viso, mi si chiude lo stomaco, pressione a zero..ogni volta mi sento dire che ci sono un sacco di persone che soffrono di queste “crisi vagali”. Il problema è che a me succede di stare male anche solo a sentire parlare di sangue, interventi chirurgici e cose simili..non mi succede sempre, ma quando accade sento che le gambe cedono, sudo freddo, di nuovo divento bianca, mi tremano le labbra e a stento controllo l’intestino.. e l’unico pensiero è sdraiarmi ovunque mi trovi..diciamo che è anche molto imbarazzante, le persone che mi vedono così pensano che sia ubriaca o peggio…Insomma, un minuto sto bene e il minuto successivo stramazzo quasi per terra…E’ riconducibile veramente al nervo vago? Si può fare qualcosa per superare questa iper-sensibilità (non so se è corretto definirla così). Inoltre vorrei sapere se possa essere collegato in qualche modo con il fumo di sigaretta, a parte in occasioni di prelievi, mi è capitato mentre fumavo una sigaretta (in media fumo 2/3 sigarette al giorno)Grazie Saluti
Risposta del medico
Specialista in Neurologia
Salve, la problematica descritta, da lei correlata con l'esposizione a fattori scatenanti specifici (vista/pensiero del sangue in primis) è senz'altro molto diffusa, anche fra la popolazione maschile. Dando per buoni gli esiti degli accertamenti ematologici da lei eseguiti, seppur con difficoltà (!), mi sento di rassicurarla e di dirle che non ha motivo per sentirsi 'imbarazzata' in occasione di episodi di malessere come quelli descritti. Cerchi di affrontare con più serenità la sua quotidianità, magari facendosi accompagnare in occasione di prelievi ematici, al fine di "distrarsi" e di non focalizzare l'attenzione sulla procedura stessa. Dato che il problema, da ciò che leggo, sembra assumere connotazioni abbastanza rilevanti per la sua tranquillità, potrebbe rivolgersi ad uno specialista cardiologo per eseguire una valutazione più appropriata al contesto. Saluti
Risposto il: 17 Ottobre 2011