Nella preeccitazione ventricolare è presente una “via elettrica accessoria “ che può condurre gli impulsi elettrici dagli atri ai ventricoli (e viceversa) saltando il nodo atrio ventricolare.La presenza di una preeccitazione ventricolare si accompagna al rischio di aritmie sopraventricolari.Tra queste tachiaritmie un significato particolare ha la fibrillazione atriale che si osserva nel 30-40 % dei pazienti con Sindrome di Wolff-Parkinson-White e può degenerare in Fibrillazione ventricolare.E’ necessario dunque nel caso di preeccitazione valutare il rischio di una fibrillazione atriale e della possibile degenerazione in fibrillazione ventricolare.Il test da sforzo è stato utilizzato nella stratificazione del rischio ma ha dimostrato una bassa capacità predittiva.Il metodo piu’ diretto in pazienti senza sintomi è quello di indurre una fibrillazione atriale e verificare la frequenza ventricolare.Questo test può essere eseguito in modo relativamente non invasivo stimolando il cuore utilizzando un catetere introdotto in esofago. Lo studio elettrofisiologico mirato a caratterizzare la via di conduzione accessoria richiede invece l’introduzione di cateteri nel cuore (atrio destro e ventricolo destro) passando dalle vene femorali e dalla vena succlavia.Questo tipo di studio è necessario in pazienti sintomatici per frequenti episodi di tachiaritmie per i quali deve essere valutata l’opportunità di una ablazione (interruzione) transcatetere con radiofrequenza della via accessoria.