Buongiorno,
ho 27 anni ed il mese scorso da risultato rast test, sono risultati soggetti a sensibilizzazione >0,10 Ul/ml i seguenti: Grano 0.13 Ul ml Arachidi 0.12 Ul ml Nocciola 0.21 Ul ml I sintomi nel lungo periodo: fitte (in alcuni episodi abbastanza forti) al basso ventre, disturbi intestinali quali diarrea, psoriasi ed eczema in particolare sulle dita delle mani (dermatite atopica diagnosticata dalla nascita) 3 anni fa, in seguito a un'intolleranza al GRANO diagnosticatami, ho cercato di evitare l'alimento per circa 10 mesi per poi reintrodurlo. In seguito agli ultimi risultati del rast, ho incominciato nuovamente a diminuire il grano nella mia dieta fino ad evitarlo traendone beneficio e annullando i sintomi fastidiosi sopraelencati.
La scorsa sera mangiando una pizza con impasto al farro i sintomi sono tornati immediatamente la mattina seguente. Sono consapevole della mia "bassa" sensibilizzazione ed allergia al Grano, ma essendo questo usato ed abusato un po' ovunque, è possibile mi dia questo tipo di problemi? Faccio bene ad escluderlo dalla mia alimentazione o ci sono ulteriori esami più specifici per approfondire la cosa ed evitare soluzioni " drastiche "? Grazie
Gentile signora essere sensibili non significa essere allergici. Le IGE specifiche per essere positive devono essere > 0.35 UI/ml. Chieda all’allergologo che le ha prescritto l’esame spiegazioni. Non voglio entrare in polemiche che poco interessano i pazienti. Comunque il gold standard per la diagnosi di allergia alimentare è il test di scatenamento in doppio cieco placebo controllato sopratutto se l’allergologo di sua fiducia valuta concentrazioni di IgE specifiche positive. Sono concentrazioni per me negative. Cordiali saluti