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Esperto Risponde

Facendo riferimento alla sua risposta alla domanda

Facendo riferimento alla sua risposta alla domanda codice 37096xf9, le chiedo di spiegarmi in modo chiaro cosa significa "considerare il rapporto rischio/beneficio e l'eventuale presenza di cardiopatia sottostante". A tal proposito le fornisco altre utili informazioni. Mio figlio è stato sottoposto a ben 4 visite cardiologiche con esami di elettriocardiogramma ed ecocardiogramma . Tutte le indagini hanno dato esito negativo e il cuore è stato dichiarato sano salvo le tachicardie rilevate con gli holter e per le quali si suppone una possibile tachicardia parossistica sopraventricolare. Alla luce di quanto sopra le chiedo se queste tachicardie e gli episodi di cardiopalma (che sono stati rilevati, dal 28 didcenbre 2007, ogni 7-8 gg. anche sotto cura farmacologica) possono essere attribuiti ad un malfunzionamento della tiroide, che ora andremo ad accertare, o a un'ansia che il bambino potrebbe avere. E' effettivamente un soggetto molto sensibile e iperattivo. Insomma non sappiamo se a giugno prossimo, come consigliato da uno dei quattro cardiologi, sottoporlo allo studio elettrofisiologico endocavitario e ad ablazione transcatetere mediante radiofrequenza del substrato aritmico, o se invece, accertato che il farmaco fa effetto, attendere l'età di 11-12 anni e poi valutare. Se fosse suo figlio cosa farebbe ?
Risposta del medico
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In estrema sintesi, e per essere il più chiaro possibile: 1) l’assenza di malattie “strutturali” del cuore (dai dati disponibili sembra trattarsi di un problema esclusivamente aritmico, mentre le valvole ed il tessuto miocardico sono normali) rende la valutazione più serena, perché il rischio di una aritmia è minore se il cuore è in grado di tollerare frequenze elevate, come un cuore sano può fare; 2) di conseguenza diventa ancora più importante del solito valutare attentamente i possibili rischi che qualunque procedura ha, e scegliere il momento più adatto in cui farla; 3) l’ablazione è comunque una procedura molto efficace in questo tipo di aritmia, e se necessario deve essere fatta; 4) se con i farmaci si riesce a controllare meglio la situazione (cioè a ridurre il numero degli episodi, che al momento è in verità eccessivo, e non compatibile con una accettabile qualità di vita del bambino e dei genitori) è meglio rinviare il momento, e decidere più avanti; 5) se la situazione rimane quella attuale, procederei con l’ablazione
Risposto il: 14 Aprile 2008