Gentili dottori, da quando la mia dottoressa, medico di base, è andata in pensione, mi ritrovo a vivere un odissea dietro l'altra. Cambiato tre volte il medico. Per farla breve, ho cominciato domenica ad avere febbre a 38 asintomatica, solo martedì mattina mi sveglio con un acuto dolore alla gola, tanto da non riuscire a deglutire nemmeno l'acqua, forte mal di testa, naso gocciolante e atroci dolori alle gambe. Chiamo il mio medico di base per chiedere consiglio ma la mia dottoressa non risponde al telefono nemmeno se sei in fin di vita, ti concede un ora al giorno, e se non prendi la linea, arrangiati. Non era così, la sua disponibilità è scomparsa da quando è diventata mamma. Ok. Chiamo la guardia medica, un giovane medico mi consiglia Levoxacin da 500 una volta al giorno perché gli pare (gli pare..) di vedere delle placche. Nel frattempo faccio l'ennesimo cambio del medico, disperata chiamo la nuova dottoressa dicendole che prendo Levoxacin da due giorni senza nessun risultato, la febbre e il dolore intenso spariscono solo col Brufen da 600. Dico che in passato per le placche mi è stato prescritto il macladin da 500 con immediati benefici, ma la nuova dottoressa mi dice di continuare con Levoxacin e di NON PRENDERE IL BRUFEN se la febbre è bassa. Certo. Come no. Il dolore acuto mi impedisce di mangiare e bere, l'infiammazione si è estesa alle gengive, la febbricola non mi dà tregua, e naturalmente, sto continuando con il Brufen che mi dà sollievo. Devo continuare con Levoxacin?
Molto probabilmente si tratta di una forma influenzale, quindi di origine "virale" e non sensibile ai comuni antibiotici, che, abitualmente prescriviamo non tanto come "curativi" ma "preventivi" di una possibile sovrainfezione batterica. Tra i due farmaci che mi ha citato io avrei scelto il MACLADIN. Per l'infiammazione della bocca può fare uso di un comune coluttorio.