Febbre e dolori allo stomaco: è un'infezione?
Salve Dottore, sono una giovane donna di 35 anni, peso 53 kg e sono alta 158 cm. Soffro di ipotiroidismo, che curo con tiroxina da alcuni anni, seguita da uno specialista. Da un paio di giorni, generalmente la sera (ma anche nel primo pomeriggio) quando vado a letto ho della febbricola-febbre (37,5°-38.1°), che mi porta dolorini alle gambe, stanchezza e inappetenza e che scende da sola dopo circa un'ora, non appena mi alzo o mi siedo. La notte mi sveglio molto sudata e penso proprio che sia perché mi sia scesa la febbre. Quando la febbre è scesa comincio ad avere maggiori fastidi allo stomaco (dolorini alla bocca dello stomaco) e all'intestino. Soprattutto dopo i pasti le feci sono molli o di consistenza diarroica, ma non faccio più di una o due scariche.
Sono stata dal mio medico curante, il quale mi ha prescritto dei fermenti lattici e un gastroprotettore (dal momento che ho fastidio allo stomaco). Mi ha inoltre detto di prendere una tachipirina se la febbre sale sopra i 38°. Le chiedo se non sia opportuno fare adesso delle analisi del sangue o delle urine o delle feci per capire se si tratta di un virus o un'infezione. Le dico questo perché due anni fa ho avuto un problema che mi ha segnato molto e che ancora oggi non sono riuscita a spiegarmi del tutto. In estate, ho avuto, ad alternanza, un dolore all'altezza del rene sinistro e uno strano fastidio 'pungente' nelle parti intime, oltre a una febbre alta (38°-39°), che scendeva solo con la tachipirina 1000 per poi risalire dopo qualche ora. Il medico curante, dopo alcuni giorni, mi aveva prescritto l'augmentin per 5 giorni, ma continuavo a stare male e la febbre, inizialmente un pochino scesa, si è poi alzata di molto (39°-40°). Sono stata ricoverata a Torino (dove sono domiciliata) per una settimana e mi hanno fatto tutti gli esami di routine (TAC addome, ecografie, esami del sangue, colonoscopia con biopsia, esame delle feci, esame colturale delle urine). Tutto nella norma: nessun problema ai polmini, ai reni, al fegato, all'intestino, alla vescica e nelle zone intime, niente sangue nelle urine e nelle feci. L'unico valore che non andava era la VES alta e il potassio molto basso, oltre al ferro (che è un po' basso negli ultimi anni). La diagnosi è stata una enterite febbrile. Sono stata curata con due antibiotici a largo spettro, che mi hanno fatto scendere la febbre, con tutte le conseguenze gastrointestinali che ciò ha comportato. In seguito, ho consultato alcuni medici, i quali non mi hanno saputo dare una risposta esaustiva e univoca: alcuni mi hanno detto che si sia trattato di infezione, altri di virus di origine incerta. Nei mesi successivi e lo scorso anno mi è capitato qualche volta di avere una febbricola (con dolorini alle articolazioni) che mi è passata la sera da sola.
Adesso le chiedo un suo parere. Potrebbe esserci un collegamento tra il febbrone che ho avuto qualche anno fa, le 'febbricole' che mi vengono talvolta e, quest'ultima febbre che mi viene da un paio di giorni 'a intermittenza'? È possibile che ci sia qualche batterio in qualche modo 'quiescente' (mi scuso per la scorretta terminologia) che si ripresenta dopo due anni adesso in forma diversa o uguale? L'uso di antibiotici (a largo spettro) ha indebolito la mia difesa immunitaria e quindi mi espone di più a virus o infezioni intestinali (o di altro tipo)? Gli antibiotici a largo spettro che mi hanno dato non sono più efficaci su di me? Infine, ci sono altri esami specifici (allergologici o di altro tipo) che potrei fare? Aggiungo, infine, che, come avrà potuto capire, sono una persona molto ansiosa e dall'età di 20 anni soffro di problemi gastrointestinali, che periodicamente si ripresentano. La ringrazio in anticipo. Cordiali saluti.