Attualmente la terapia per l’epatite C con interferone peghilato associato alla ribavirina determina una discreta percentuale di successo che varia a seconda del genotipo virale. Pertanto, si ritiene indicato trattare tali soggetti, anche con valori normali di aminotransferasi (in quanto non si può escludere la presenza di danno epatico sulla scorta delle sole aminotransferasi), soprattutto se è presente il genotipo virale 2 o 3, col quale si hanno elevate percentuali di guarigione (70-80%).