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Esperto Risponde

Gent.mi dottori, ho già avuto da voi una

Gent.mi dottori,
ho già avuto da Voi una bellissima risposta codice GG/2A30098 per la quale Vi ringrazio. Mi sento di doverVi un aggiornamento :
ho effettuato ad inizio di febbraio una eco transesofagea che mi confermava l'assenza di trombi/coaguli/filamenti riscontratimi dopo
intervento di valvuloplastica! La cosa mi consente finalmente di tranquillizzarmi e di non avere più la cosiddetta spada di damocle sulla testa!
Pero nessuno dei Cardiologi da me consultati ha voluto essere preciso circa
il periodo di continuazione della Terapia antiaggregante/anticoagulante .
Spero che prima o poi qualche specialista possa dirmi di sospenderla.
Desidereri avere un Vs. parere e ringrazio di Cuore per la Vs disponibilità.
Risposta del medico
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Non e' strano che nessuno dei cardiologi sia stato preciso nella risposta alla sua domanda, perche' in effetti non esistono regole assolute in un caso del genere, abbastanza raro e fuori dai canoni abituali per i quali i medici dispongono di linee guida precise. In casi come questi credo che si debba ricorrere al buon senso clinico e al tentativo (non facile) di comprendere i meccanismi che hanno portato al problema, cioe' alla formazione del trombo. Provero' quindi a fare questo, con l'avvertenza che si tratta inevitabilmente di una opinione personale, che potrebbe essere legittimamente contestata da altri Colleghi con un punto di vista diversa. Comunque, io mi comporterei cosi' (ho rivisto la sua precedente domanda, che descriveva il caso):

  • penso che possa essere sospeso il TIKLID

  • continuerei invece il SINTROM per un periodo di tempo che non è possibile definire con precisione, ma comunque non breve, diciamo tra sei mesi e un anno

  • prima di sospenderlo ripeterei l'ecocardiogramma transesofageo, per essere sicuro che non si siano riformati trombi o che non vi siano condizioni predisponenti

  • capisco che continuare a lungo la terapia anticoagulante possa essere un fastidio, ma vi sono importanti ragioni di prudenza che spingono in questo senso; basti pensare alle possibili conseguenze di una ischemia cerebrale piu' estesa di quella che ha gia' avuto

  • naturalmente, se dovesse recidivare la fibrillazione atriale (ma credo che le probabilita'à ormai siano basse) il SINTROM dovrebbe essere continuato piu' a lungo.
Risposto il: 10 Maggio 2005