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Gent.mi medici, espongo il mio problema. sono un

Gent.mi medici, espongo il mio problema. Sono un ragazzo di 22 anni tendenzialmente molto ansioso da sempre. Conduco una vita sana, non bevo e non fumo ne bevo caffè. Da circa 8 anni soffro di extrasistolia ventricolare. Ci sono giorni che non avverto per niente le extrasistoli e giorni invece in cui le avverto anche per 3 giorni di seguito. Noto che la loro presenza varia a seconda delle posizioni che assumo. Se ad esempio siedo in un certo modo le ho, se invece cambio posizione ne ho di meno (non so cosa significa). A volte soffro di reflusso, una specie di singhiozzo anche se non avverto la presenza di acidi che risalgono dallo stomaco. Ho fatto tutti gli esami possibili e immaginabili quali:ECG, Ecocardiogramma, Holter 24h, Analisi sangue e tiroide OK, ECG da Sforzo (in cui l'extrasistolia NON si riduceva con lo sforzo) e infinie una RISONANZA MAGNETICA CARDIACA che ha ESCLUSO displasia aritmogena del ventricolo destro, quindi ha dichiarato una assenza di cardiopatia. Tutti gli esami hanno scongiurato la presenza di una patologia ma mi è sempre stato riferito che il disturbo è causato dall'ansia. Io continuo ad avvertire per alcuni giorni queste fastidiosissime extrasistole che per la maggior parte del tempo sono isolate e solo raramente accoppiate, ma comunque molto fastidiose. Le mie domande sono due: 1. Visti tutti gli esami che ho effettuato e tenendo presente che sono un soggetto ansioso in cura con Cipralex per curare l'ansia generalizzata, ci sono ulteriori che posso fare per scongiurare definitivamente eventuali problemi cardiaci???? 2. C'è la possibilità che questi epidosi di extrasistolia qualche volta scatenino una qualche aritmia più grave che magari non si ferma o che comunque è pericolosa per me stesso? Grazie anticipatamente Luca
Risposta del medico
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1) gli esami già fatti sono molto approfonditi, e veramente non ha più alcun senso continuare a pensare che possano esservi problemi cardiaci “nascosti”; deve piuttosto rassegnarsi ad affrontare una volta per tutte il problema dell’ansia; 2) coerentemente alla prima risposta, rispondo ovviamente no alla seconda domanda. In sintesi, non pensi più al cuore come organo malato
Risposto il: 09 Dicembre 2008