Gentile dottore buona sera,le scrivo per avere dei
gentile dottore buona sera,le scrivo per avere dei chiarimenti sui miei pensieri che mi angosciano sulla sindrome di brugada.faccio presente che o 40 anni,e nel luglio 2003 veniva a mancare mia sorella laura a l"età di 32 anni per sindrome di canel (non so se la pronuncia è corretta ma è un nome francese ed è un aritmia che andava senpre ad aumentare.)premesso cio nel 2003 presso l"osp. s. filippo neri di roma mi veniva riscontrota la sindrome di brugada,tramite accertamenti con test alla flecainide (positivo) e test elettrofisiologico (non aritmie pericolose) di conseguenza mi veniva inpiantato un disositivo (reveil) per fere l"ecg all"occorrenza tramite telecomando , o utomaticamente se veniva rilevata un aritmia dal dispositivo,detto apparecchio mi veniva fatto portare per anni due (2) senza riscontrare nulla di inportante.al fine di tutto cio il prof . F. (cardioloco s. filippo n.)non riteneva necessario l"inpianto del defibrillatore aut. e mi rassicurava di essere ottimista e non pessimista, mentre il prof. L.C. (cardiologo privato) presso l"azzienda ospedaliera s.filippo neri, (essendo che anche per lui non cerano i presupposti dell"inpianto del defibrillatore aut.) mi lasciava a me la decisione di fare l"inpianto del deffibrillatore o no. detto cio l"inpianto non fu eseguito non essendo in grado di capire qualera la cosa migliore da fare. ma comunque dato che non ci sono medicinali affidabili (se non in via di sperimentazione) il mio dubbio non me lo a chiarito ancora nessun medico sia in via professionale che in via amichevole. capisco che è una cosa delicata ma le sarei grado se lei mi può chiarire i miei dubbi : (1)per quale motivo non viene senpre inpiantato un defibrillatore aut. dato che non si può prevedere quando conpare l"aritmia (2)quali sono irischi che sipossono verificare durante l"inpianto [alti-bassi-nulli] (3)nel mio caso che decisione avrebbe preso se ero un suo familiare ?. nell"attesa di una sua risposta, vorrei ringraziarla della sua attenzione e le porgo i miei sentiti saluti. in fede M.R.
Risposta del medico
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In generale è possibile dividere i pazienti con S. di Brugada in tre gruppi :
1) alto rischio di morte = presente nel 10% della popolazione dei pazienti affetti dalla sindrome in presenza di caratteristiche cliniche rappresentate da ECG basale alterato (con i segni tipici della S. di Brugada) ed eventi clinici in anamnesi (sincope/arresto cardiaco);
2) rischio intermedio = 41% della popolazione; ECG basale alterato ma senza eventi in anamnesi;
3) basso rischio = 49% della popolazione; con ECG basale normale (modificazioni indotte dal test farmacologico) con o senza eventi in anamnesi.
La stimolazione ventricolare programmata per la inducibilità della fibrillazione ventricolare è stata proposta per la stratificazione prognostica nei pazienti a medio-basso rischio tuttavia l’inducibilità dell’aritmia è influenzata dal protocollo di stimolazione e tale protocollo non è standardizzato;inoltre l’elevata percentuale di falsi positivi e falsi negativi rendono relativamente bassa l’accuratezza diagnostica (dal 38% al 67% a seconda degli studi) del test.
Le attuali linee guida (ESC/AHA/ACC 2006) pongono indicazione al defibrillatore sicuramente nei pazienti con Brugada sopravvissuti all’arresto cardiaco (prevenzione secondaria) e lo consigliano nei pazienti con alterazioni dell’ECG spontanee ed episodio sincopale o in quelli con tachicardia ventricolare non sincopale. Viceversa non si esprimono per ciò che riguarda i pazienti asintomatici e senza riscontro di aritmie (in tali pazienti quindi non si dovrevve impiantare il dispositivo).
Secondo alcuni autori la familiarità per morte improvvisa (correlata alla S. di Brugada) può rappresentare una spinta all’impianto de defibrillatore.
Le complicanze dell’impianto del defibrillatore sono cumulativamente basse in mani esperte (