Gentile Dottore, mio padre (età 73 anni) è stato sottoposto ad intervento chirurgico di legatura della carotide interna dx (nel 1998), tiroidectomia totale (1999) e rivascolarizzazione della carotide esterna sx (nel 2000). Nello scorso mese, ricoverato per calcolosi alla colicisti con screzio pancreatico, è stato sottoposto agli accertamenti cardiologici per una eventuale valutazione chirurgica. L'
ECG evidenzia: ritmo sinusale 65 battiti al minuto, segni di cardiopatia ischemica (onde t negative) in vasculopatico, l'ecg sottosforzo denota sottoslivellamento del tratto st, l'ecocardiogramma è negativo e infine la scintigrafia miocardica eseguita sotto stress è negativa. La lastra al torace e la funzione respiratotia nella norma.
Non ha mai avuto infarti e/o angina pectoris. Circa 10 giorni fa ha fatto, per fugare ogni dubbio, una coronografia con trattamento di
Angioplastica con stent cypher per
Stenosi eccentrica del 70% del I ramo marginale ottuso. La coronaria sx non presenta stenosi. La coronaria dx non presenta stenosi. Gli è stata prescritta, in aggiunta al monoket, all' enapren 20 mg e alla cardioaspirina, il plavix per un anno. Il problema, al momento, risulta essere la calcolosi all colicisti ( calcolo di 2 cm che occupa parzialmente il lume) e, soprattutto, le frequenti coliche (due in una settimana) epatiche che svaniscono dopo 3/4 ore grazie forse anche alla somministrazione per via intramuscolare di plasil e buscopan. Gli hanno prescritto deursill 300 una cp al dì. Segue un'attenta dieta. E' particolarmente rischioso effettuare un intervento di colicistectomia in un soggetto comunque cardiopatico? Bisogna aspettare un anno dall'angioplastica per ridurre il rischio cardiologico legato all'intervento di colicistectomia? Grazie per l'attenzione.