Gentile professore, Le scrivo per avere una consulenza in merito alla mia malattia ed alle terapie che mi stanno somministrando. Nel mese di Dicembre sono diventata itterica e, a seguito di
TAC e risonanza magnetica, si è evidenziata “in corrispondenza dell’ilo epatico una neoformazione di circa 4,5 cm di diametro con segnale iperintenso in T2 ed ipointenso in T1, ed impregnazione del mezzo di contrasto in fase contrastografica tardiva”. Ulteriori accertamenti effettuati al centro di Candiolo, essendo stata ricoverata all’ospedale Mauriziano Umberto I di Torino, hanno confermato la presenza di “un’area solida, con estensione pari a circa 48mm sul piano assiale. La formazione ingloba estesamente la via biliare e le strutture vascolari del peduncolo. A destra le vie biliari appaiono interessate dalla neoplasia fino ai dotti di 2° ordine.” La diagnosi è stata “ittero da probabile colangio
Carcinoma della via biliare”. Al fine di diminuire i valori di
Bilirubina che erano saliti fino a 26, mi è stato posizionato in data 30/12/2005 un drenaggio biliare interno esterno sx che ho mantenuto fino al 31/1/2006 quando mi è stata posizionata una protesi biliare di tipo Carey-Coons 12F senza filo di ritenzione, eseguita mediante guida fluoroscopica. Dal termine della procedura ad oggi c’è stato un buon deflusso di MdC in duodeno, che ha permesso nel giro di una settimana di riportare i valori della bilirubina alla norma (0,55 all’ultimo esame del 30 marzo scorso). Dimessa dall’ospedale ho iniziato la chemioterapia consigliata sia dal dottor Capussotti (primario di chirurgia al Mauriziano) che mi ha ritenuto non operabile, sia dall’oncologo dott. Faggiuolo di Candiolo che ha diagnosticato un “sospetto tumore di Klatskin”. L’obiettivo sarebbe quello di ridurre l’ampiezza del colangio carcinoma per un eventuale intervento successivo. La terapia che sto facendo si chiama GEMOX ed ELOXATIN, somministrati in 2 giorni consecutivi con un intervallo di 15 giorni tra una seduta e l’altra. Mi hanno consigliato sei cicli con un controllo dopo il quarto, ed una TAC di controllo che ho effettuato il 20 aprile scorso. Da questo esame non è emersa nessuna riduzione dei dati riscontrati a dicembre scorso. Desidererei sapere se nel mio caso fosse possibile adottare qualche procedura alternativa, come la distruzione dall’interno del carcinoma o l’eventuale necessità di un trapianto di fegato (il mio risulta aumentato di volume, a struttura disomogenea, dismorfico con ipertrofia marcata nei segmenti di sx, senza lesioni focali). La ringrazio infinitamente per l’attenzione e la disponibilità, e resto in attesa di una sua risposta.