Gentili Dottori, vorrei sottoporre alla Vs. attenzione una considerazione sull'esame CDT.
Circa sei mesi fa', sono risultato positivo al test con un valore di 1,4
(valore dato per negativo inferiore a 1,3).
Invece di impiegare i "soliti" 30/40 giorni di astinenza per negativizzare il test,
sono stati necessari ben due mesi e mezzo per riscontrare un valore di 1,2
(leggermente sotto il valore massimo).
Nel frattempo ho fatto esami epatici approfonditi che si sono rilevati tutti nella norma ed
ho chiesto delucidazioni al laboratorio analisi che mi ha dato spiegazione in parole semplici:
nell'organismo umano esistono specifiche proteine che con il consumo di alcool vengono modificate
nella loro forma; nel momento che il consumo della sostanza viene interrotto, l'organismo inizia
a produrre proteine "sane" che vanno a rimpiazzare quelle "geometricamente" modificate; l'esame
CDT va ad analizzare la forma e la quantità di queste proteine quindi per un soggetto che in passato
e nel periodo precedente al test ha abusato di alcool (ritengo di essere stato un forte bevitore
anche se non ho mai avuto problemi di alcolismo), ci vuole un periodo maggiore di astinenza rispetto
ai 30/40 giorni per abbassare il valore perchè rimangono nell'organismo una quantità consistente di
queste proteine "alterate" che in gergo medico vengono chiamate "memoria dell'alcool".
Volevo chiederVi se inanzitutto ritenete veritiere queste affermazioni e se secondo Voi esistono
persone che, per caratteristiche metaboliche, possano verificarsi le condizioni sopracitate.
Ringraziando per la gentile risposta porgo
Cordiali Saluti
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Non siamo al corrente di dati di laboratorio per cui possano essere ritenute veritiere le affermazioni che le sono state fatte.