L’ablazione del substrato aritmico della fibrillazione atriale si attua normalmente inserendo attraverso le vene femorali delle sonde che vengono fatte avanzare sino all’atrio destro e di qui , attraverso la puntura del setto atriale, nell’atrio sinistro. Le sonde vengono quindi posizionate a livello dello sbocco delle vene polmonari nell’atrio sinistro e qui viene erogata della energia (normalmente radiofrequenza) per creare una lesione che isola elettricamente le vv polmonari (dove sono presenti delle cellule dotate di proprietà automatica di scarica elettrica, in grado di catturare l’atrio e mandarlo in fibrillazione) dal resto dell’atrio. La procedura è in genere efficace nel 70-80% dei casi. Si può ripetere una o due volte. Dopo l’intervento si può condurre una vita assolutamente normale.