Gentile dottore, sono una ragazza di 29 anni e sono un soggetto allergico. Scrivo perché vorrei avere delle delucidazioni in merito alle allergie che possono essere provocate dai tatuaggi. Ho letto in giro che le allergie sono principalmente causate dagli inchiostri colorati che contengono metalli. Mi sono informata da un tatuatore che ha dichiarato che l'inchiostro nero che utilizzano è anallergico e mi ha lasciato la scheda con i componenti: PIGMENT CI 77266 40-45% ACQUA 30-35% GLYCERIN 10-15% HAMAMELIS VIRGINIANA EXTRACT 10-15% ALCOHOL 2-5%
La mia domanda è: cosa vuol dire anallergico? È comunque possibile essere allergici ad uno di questi componenti? Grazie per la risposta.
Cara signorina, ci si può allergizzare a quasi tutto. Non esistono cioè sostanze anallergiche, solo sostanza che con minor facilità danno allergie rispetto ad altre. L'allergizzazione inoltre può avvenire in qualunque momento: cioè lei può fare il tatuaggio adesso e allergizzarsi al colorante tra tre anni o più.
Solitamente quelli che danno i maggiori problemi sono i colori vivaci (giallo, rosso, verde, blu chiaro...) che sono derivati da pigmenti di origine vegetale, più facilmente allergizzanti rispetto ai pigmenti metallici. Il mio consiglio, per vari motivi, è di evitare qualunque tatuaggio, visto che è una metodica che risente della moda, che tra qualche anno finirà per riprendere dopo un periodo più o meno lungo.
Inoltre il tatuaggio è perenne o difficilmente rimovibile; se proprio lo vuole fare scelga una zona "tranquilla" (è sciocco farlo su un seno, quando poi per le gravidanze, gli aumenti di peso o l'età il seno si stirerà. Così pure il discorso vale per l'addome, mentre una caviglia o un polpaccio danno meno problemi). Se vuole farlo scelga un colore unico, massimo due (più aumentano i colori e più probabilità ci sono di allergizzarsi). Eviti il giallo! È l'unico colore per il quale non esiste laser efficace nella rimozione. Buona giornata Corrado Quadrini