La sigla TPSV sta per “tachicardia parossistica sopraventricolare”. TACHICARDIA indica una accelerazione del battito, PAROSSISTICA indica che si tratta di episodi improvvisi, non prevedibili, che potrebbero verificarsi mai, raramente, spesso, con periodicità variabile….di durata variabilissima (da pochi battiti come nel suo caso a ore), SOPRAVENTRICOLARE indica che origina da una parte del cuore precisa, e cioè l’atrio, e serve per indicare che si tratta di aritmie non pericolose e ben tollerate, totalmente diverse dalle tachicardia ventricolari, che invece sono gravi. Questo tipo di aritmia è in genere dovuta alla presenza di vie di “preeccitazione”, cioè fasci muscolari accessori che passano a ponte tra gli atri e i ventricoli e che conducono l’impulso nervoso. La depolarizzazione atriale è normale, ma l’impulso viene condotto velocemente ad una parte del ventricolo proprio attraverso questo fascio, depolarizzandosi quindi prima del resto del ventricolo. La presenza di questa alterazione non predispone a veri e propri rischi. Non predispone cioè a aritmie maligne. Potrebbe invece essere all’origine di aritmie sopraventricolari, benigne e sopportabili, ma a volte fastidiose, appunto la TPSV. Questo tipo di aritmie potrebbe non manifestarsi mai, oppure potrebbe manifestarsi in modo imprevedibiliìe un numero di volte molto variabile. La soluzione è andare ad individuare questo fascio anomalo e a “bruciarlo” in modo da eliminarne la conduzione. La procedura è relativamente semplice e oggi diffusa. Si chiama Studio Elettrofisiologico.