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Esperto Risponde

Grazie per la sollecita risposta al mio quesito,

Grazie per la sollecita risposta al mio quesito, colgo l'occasione per formularvi altri quesiti al fine di chiarire alcuni miei dubbi: un centro specializzato di milano mi ha proposto di riprovare la cardioversione (la quarta inclusa una con ablazione) tuttavia, visto che ho gli atri ingranditi, potrà avere buon e duraturo esito? Comporterebbe rischi tipo scompenso? Dal momento che è importantissimo controllare la coagulazione, tenendo conto che ultimamamente l'INR risulta basso poichè i parametri cui mi devo attenere sono tra 2,5 e 3,5, infatti oscilla dall'inizio del'anno, da 1,7;2,10 e 2,20 senza mai raggiungere il 3, quali rischi vi sono? E' vero che quando è al di sotto del 2 dovrei aggiungere al sintrom una fiala di fraxiparina 0,6? esiste un apparecchio attendibile per il controllo del PT e l'INR in casa? Grazie e distinti saluti.
Risposta del medico
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1) quattro cardioversioni con recidiva suggeriscono la refrattarietà dell’aritmia in particolare se l’atrio sinistro è particolarmente dilatato; 2) la persistenza dell’aritmia, in particolare se ad alta frequenza può contribuire all’insorgere di uno scompenso cardiaco; 3) se l’indicazione all’anticoagulazione è la sola fibrillazione atriale (senza precedenti embolici o protesi valvolari) l’INR può mantenersi fra 2 e 3; 4) in caso di INR subterapeutico potenzierei la dose senza integrare con fraxiparina; 5) esistono apparecchi per l’autogestione dell’INR.
Risposto il: 11 Luglio 2005