Ci sono effettivamente alcune probabilità che il problema si ripresenti. In linea generale, l’ipertensione è una complicanza abbastanza frequente della gravidanza e si verifica in circa il 6-8 % di tutte le gravidanze. La diagnosi precoce dell’ipertensione gravidica consente un monitoraggio clinico e un tempestivo intervento terapeutico (qualora necessario). Il consiglio è di avvisare il ginecologo che la segue (se non è lo stesso della prima gravidanza, altrimenti ovviamente sarà già informato) del problema. Secondo le Linee Guida pubblicate riguardo l’argomento è opportuno un controllo periodico della pressione arteriosa [American College of Obstetricians and Gynecologists raccomanda la misurazione della pressione arteriosa in occasione della prima visita prenatale, ogni quattro settimane fino alla ventottesima settimana di gravidanza, ogni due o tre settimane fino alla trentaseiesima settimana e settimanalmente in seguito; la Canadian Task Force on Periodic Health Examination raccomanda la misurazione della pressione arteriosa sistolica e diastolica in tutte le pazienti ostetriche in occasione della prima visita e periodicamente durante il resto della gravidanza; infine un rapporto della Task Force all’U.S. Public Health Service raccomanda la misurazione della pressione arteriosa in occasione della visita pre concezionale, della prima visita (6-8 settimane di gravidanza, idealmente) e in occasione di ogni controllo prenatale dopo la ventiquattresima settimana fino al parto]. La strategia di screening più efficace è rappresentata dalla diagnosi precoce dell’andamento anomalo della pressione arteriosa nel tempo. Misurazioni seriate, soprattutto nel corso del secondo e terzo trimestre, aumentano la probabilità di diagnosticare un andamento patologico o un aumento conclamato della pressione arteriosa.Cordiali saluti.