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Esperto Risponde

Ho 61 anni, quattro anni fa ho eseguito il primo

Ho 61 anni, quattro anni fa ho eseguito il primo esame della prostata con i seguenti risultati:PSA = 2,1;ecografia ha evidenziato una dimensione sella prostata di 5,2 cm, assenza di residuo post-minzionale;uroflussometria con tracciato patologico, con flusso massimo di 11,7 ml/s e flusso medio 6,3. Da quella data non ho modificato il mio stile di vita e non ho assunto farmaci.Ho rieseguito l'esame in questi giorni con i seguenti risultati:PSA 3,0;ECOGRAFIA dimensione massima della prostata 5cm;uroflussometria con stesso tracciato patologico , flusso massimo 11,6 e flusso medio 5,4ml/s;ho eseguito anche una cisto uretrografia minzionali dalla quale non sono emerse patologie di sorta e scarso residuo post-minzionale.l'urologo che mi ha in cura vorrebbe operarmi.Detto questo devo segnalare che quattro anni fa, prima della prima visita urologica ho subito una operazione di ernia discale per la riduzione di una protrusione situata tra la 4° e la 5° vertabra lombare ed in quella occasione per la prima volta ho avuto difficoltà ad orinare attribuendo questa difficoltà all'anestesia lombare. Solo ora a distanza di quattro anni, leggendo tra i vari forum su internet, scopro che tra le varie cause della protatite c'è anche eventuali lesioni neurali lombosacrali, e allora mi assale un dubbio atroce: la mia protatite potrebbe essere derivata da un danno provocato da questa operazione? e nel caso ciò sia verol'operazione di resezione della prostata potrebbe non comportare miglioramento nella minzione?
Risposta del medico
Specialista in Urologia

Gentile Signore,

eventuali probelmi neurologici legati al precedente intervento per ernia dovrebbero manifestarsi in modo molto più evidente e verosimilmente essere accompagnati anche da disturbi agli arti inferiori. I suoi sintomi sono invece assai tipici per una classica ostruzione prostatica. Pertanto, con un ragionevole margine di certezza le diremmo di stare tranquillo e non coltivare dubbi sotto quel punto di vista. L'esecuzione di una indagine urodinamica potrebbe oggettivare, ovvero "mettere nero su bianco" la reale funzione della sua vescica, ma tutto sommato le indicazioni nel suo caso ed in questo momento non ci paiono così stringenti. Per quanto riguarda l'eventuale intervento, anche qui le indicazioni non ci paiono così evidenti, considerata la pressoché assoluta stabilità della situazione nel lungo perodo. Se lei è abbastanza soddisfatto del suo modo di urinare, ovvero eventuali disturbi non influiscono più di tanto sulla sua qualità di vita, al momento l'intervento potrebbe anche essere rinviato più avanti.

Saluti

Risposto il: 17 Settembre 2013