Nel suo caso, c’è da considerare la possibilità che si sia verificata una evenienza non rara che consegue ad un intervento di colecistectomia e che prende il nome di sindrome post-colecistectomia. Per quanto concerne la sindrome post-colecistectomia bisogna ricordare che in una piccola percentuale dei casi di soggetti sottoposti ad intervento di colecistectomia, tuttavia, i disturbi presenti prima dell'intervento (dispepsia, dolori addominali, irregolarità dell'alvo, eccetera) persistono anche in seguito, in quella che viene definita sindrome post-colecistectomia. Di fatto tale condizione è spesso collegata a patologie non a carico delle vie biliari ma di altri organi, prima silenti come, per esempio, esofagite da reflusso, ulcera peptica o gastro-duodenopatia di altra natura, pancreatite, sindrome dell'intestino irritabile. In sintesi, la sindrome post colecistectomia può essere dovuta a: 1. stenosi delle vie biliari con, talvolta, disfunzione della papilla di Vater; 2. calcoli biliari ritenuti; 3. sindrome del moncone del dotto cistico (presenza di lungo dotto cistico residuo, maggiore di un centimetro); 4. diarrea o gastrite da sali biliari: la prima per compromissione del circolo entero-epatico dei sali biliari, indotta o evidenziata dalla asportazione della colecisti; l'altra correlata a reflusso biliare duodeno-gastrico. La cosa migliore da fare è, per il momento, a breve distanza dall’intervento chirurgico, dare modo all’organismo di abituarsi alla nuova condizione anatomica instauratasi in seguito all’intervento e seguire un regime dietetico regolare, bilanciato nei principi alimentari (zuccheri 55-65%, proteine 10-15%; grassi 25-30%), assumendo pasti piccoli e frequenti.