Gentile Signora,
se il mioma che Lei descrive non sporge in cavità e se questa non è quindi deformata dalla presenza del mioma, cosa facilmente verificabile con un'ecografia transvaginele ed un eventuale isteroscopia, ci sono buone probabilità che questo non interferisca con la regolare evoluzione della gravidanza, salvo un eccessivo aumento di volume nel corso della stessa. Spesso gravidanze insorte in uteri anche con molti miomi, evolvono regolarmente fino al termine.
Sulla strategia propostale ho alcune perplessità visto che la terapia medica con l'analogo servirebbe soltanto a ridurre temporaneamente di volume il mioma, che tuttavia tornerebbe ad aumentare nel corso della gravidanza, se non asportato. Và inoltre rilevato che il farmaco da lei citato induce anche una transitoria riduzione della vascolarizzazione uterina, non favorevole alla insorgenza di unagravidanza spontanea, senza voler considerare gli inevitabili effetti collaterali della sua assunzione per un così lungo periodo (vampate di calore, perdita ossea).
Infine la scelta di effettuare un taglio cesareo di elezione per l'espletamento del parto ponendo come indicazione l'asportazione di un mioma non mi sembra corretta, considerati anche i maggiori rischi di complicanze di tipo emorragico, derivanti dalla maggiore vascolarizzazione dell'utero gravido.
Mi sembrerebbe più corretto tentare di avere la gravidanza e di portarla avanti senza asportare il mioma, nel caso questo abbia uno sviluppo prevalentemente sottosieroso, oppure decidere di effettuare la miomectomia prima della gravidanza per non correre rischi.
Risposta a cura del Dott. Francesco Guida, Dirigente Medico, UOSC Ginecologia e Ostetricia