Salve, Patrizia. Effettuare una diagnosi senza un esame specialistico è davvero difficile, specie in un caso delicato come il suo. In linea generale, non sono daccordo con l’uso di protesi mammarie post-mastectomia, soprattutto se la paziente (non so se è il suo caso) si è sottoposta in seguito a radioterapia. Per queste pazienti occorre assolutamente realizzare ricostruzioni mammarie con tessuti autologhi, mediante l'utilizzo di lembi pedicolati o con l'ausilio della microchirurgia. In tal modo si può essere certi di non incorrere in nessun tipo di problema di rigetto della protesi nel medio e lungo termine.
Detto questo, e indipendentemente dalle scelte effettuate dal suo chirurgo in passato, posso affermare che i sintomi da lei elencati non sembrano riferirsi alla protesi. Pertanto consiglio una visita con un neurologo in gamba, dal momento che già altri specialisti (per esempio il cardiologo) sono intervenuti senza riscontrare nessuna patologia associata. Non scarterei tra l’altro l’endocrinologo, perchè sarebbe interesante valutare la funzionalità della ghiandola tiroidea. Rispondendo alla sua ultima domanda, posso affermare che se la RMN non ha evidenziato nessun problema, alterazione, piega o rottura protesica, non ha senso in effetti rimuovere ora l'impianto. Nella eventualita che lei invece si decida in tal senso, sconsiglierei comunque il re-impianto con protesi di silicone o salina, per le ragioni già esposte.