Buongiorno,
scrivo a nome di mia madre in attesa di una consulenza medica concreta. Si tratta di una donna di 67 anni che a dicembre ha avuto un ictus cerebellare: è stata molto fortunata perché considerata la gravità è riuscita a cavarsela con problemi di equilibrio e di mobilità che non le hanno impedito una vita normale. Una parte del corpo rimasta colpita è la gamba destra, che comunque ha sempre mosso, tuttavia da questa mattina riscontra maggiori difficoltà: si tratta dunque di un peggioramento. Ha seguito un po' di fisioterapia in ospedale appena dimessa ma una volta tornata al lavoro non ha più avuto tempo, ma ora è in pensione da una settimana e dopo le ferie inizierà ad essere seguita privatamente da un fisioterapista e da un neurologo. In sintesi fino ad ora ha fatto lo stretto indispensabile. Nonostante la maggiore difficoltà oggi ha fatto normalmente tutto ciò che doveva fare e non sente formicolii o dolori. È previsto che si verifichino queste circostanze in seguito ad un ictus o si tratta di un'anomalia preoccupante? Grazie per l'attenzione.
Certamente è indispensabile che sua madre sia seguita da un Neurologo. I dati forniti non consentono di dare chiarimenti. Si è trattato di un ictus ischemico o emorragico? Se è stata una ischemia, quale ne è risultata la causa? Che terapia di prevenzione delle ricadute è in corso?