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Esperto Risponde

il medico e lo psicoterapeuta possono avere opinioni diverse

Gentile Dottore, vorrei sapere se secondo Lei, ci sono differenze nelle conseguenze tra un abuso sessuale subito nell'infanzia e uno immaginato o se praticamente sono le stesse.Le chiedo questo perché all'età di 7 anni ho subito un abuso sessuale, di cui nella memoria c'è rimasto poco o niente, posso parlarne perché mia madre aveva conservato dei quaderni con dei disegni espliciti e grazie anche alla memoria di un coetaneo ,e di un incubo avuto dopo un po' di tempo ,in cui c'erano dettagli che per l'età non potevo conoscere.Ora secondo la terapeuta, che mi segue da tempo, non ci sono dubbi sull'esistenza dell'episodio in questione, non solo per via del quaderno, ma perché il corpo non dimentica a differenza della mente. In effetti a volte il corpo ha strane reazioni ad es non tollera il contatto fisico soprattutto se avviene alle spalle-Per non dire delle cose che sono avvenute durante la terapia. Mentre secondo il medico che mi segue, prendo a bassi dosaggi le benzodiazepine, l'episodio potrei averlo inventato, l'importante è focalizzare l'attenzione sulle conseguenze. Ma chiedo chi immagina qualcosa del genere forse ha qualche problema preesistente e poi lo terrebbe per sé (personalmente a lungo ho taciuto)?Se le conseguenze sono le stesse e non è così importante la distinzione, perché includere tra le opzioni anche l'immaginazione? Tra l'altro, credo che se lo avessi immaginato avrei fatto di meglio, non mi sarei limitata a dire non ricordo, forse...Sono due professionisti che hanno la mia fiducia e stima, ma in questo caso mi trovo in difficoltà.Grazie per la gentile attenzione.
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia

 Il medico e lo psicoterapeuta possono avere opinioni diverse e non è un problema se i loro punti di vista divergono rispetto ad una loro soggettiva percezione. Diverso il caso in questione, ove il medico - probabilmente senza un fondamento scientifico - afferma essere frutto della fantasia della sua paziente ciò che nella relazione psicoterapeutica che quest'ultima ha in essere con una specialista in materia, emerge come vissuto.

Dal mio punto di vista, ritengo opportuno accogliere e legittimare il vissuto, fino a quando quest'ultimo non abbia la possibilità di metamorfosarsi in una prospettiva evolutiva.

Risposto il: 06 Agosto 2013