Il medico e lo psicoterapeuta possono avere opinioni diverse e non è un problema se i loro punti di vista divergono rispetto ad una loro soggettiva percezione. Diverso il caso in questione, ove il medico - probabilmente senza un fondamento scientifico - afferma essere frutto della fantasia della sua paziente ciò che nella relazione psicoterapeutica che quest'ultima ha in essere con una specialista in materia, emerge come vissuto.
Dal mio punto di vista, ritengo opportuno accogliere e legittimare il vissuto, fino a quando quest'ultimo non abbia la possibilità di metamorfosarsi in una prospettiva evolutiva.