E' stato riportata un'ampia letteratura sul nesso tra eventi ischemici gravi (ictus,infarto) e "viraggi di carattere" dei soggetti colpiti. In parte c'è sicuramente un forte elemento psico-emotivo reattivo di fronte alla sensazione di morte imminente (grossolanamente, la reazione di chi "l'ha scampata"), in parte si discute, nel caso dell'ictus, sul ruolo giocato da specifici deficit funzionali cerebrali in esito all'infarto cerebrale. La gestione del problema non è semplice, anche perchè, come nel caso di suo fratello, spesso si tratta di aggiungere ulteriori farmaci ad una posologia già piuttosto complicata. Oggi ci sono diversi istituti, più o meno presenti nel territorio, pubblici e privati, che gestiscono specificamente le problematiche neuroriabilitative del paziente con esiti da ictus. Le posto un link: http://www.xagena.it/news/e-ospedali_it_news/e3a72c791a69f87b05ea7742e04430ed.html.
Saluti