Il fatto che Lei descriva il suo disturbo come sincope vaso-vagale mi induce a pensare che Lei abbia già affrontato il discorso in un centro specializzato. Esistono alcune misure comportamentali e farmacologiche che possono essere instaurate per evitare che il disturbo compaia o comunque per limitarne l’entità. Se invece non avesse avuto contatti con un centro del genere credo che comunque debbano essere eseguiti un minimo di indagini per descrivere esattamente il tipo di disturbo neurovegetativo in essere e scegliere così la cura più adatta.