L’impianto di defibrillatore nel giovane per prevenire la morte improvvisa non è ancora raccomandato in modo assoluto, anche se le evidenze scientifiche in favore di questa strategia sono ben maggiori rispetto alla terapia con beta-bloccante o calcio antagonisti (che non ne hanno). Un altro farmaco (gravato però da effetti collaterali in alta percentuale di casi), l’amiodarone, viene da alcuni proposto come trattamento “ponte” per qualche anno, in attesa dell’impianto del defibrillatore. Nel caso prospettato il rischio di morte improvvisa c’è ed è pertanto indicato l’impianto del defibrillatore. La giovane età certamente non invoglia, sia per il rischio di far sentire menomato il ragazzo (ma senza, non potrebbe sentirsi costantemente in pericolo?), che per il rischio a lungo termine di infezioni o malfunzione o sostituzione dei cateteri e del generatore (che però sono sempre più piccoli e di maggiore durata). D’altro canto altri dati indicano che sono proprio i giovani a maggior rischio di morte improvvisa. Io al posto vostro propenderi per affidarmi ad un centro di alta competenza per la cura della miocardiopatia ipertrofica e sarei favorevole all’impianto del defibrillatore.